Tutti conoscono le foto con cui la cantante Beyoncé ha annunciato la sua gravidanza e poi presentato al mondo i suoi gemelli, ma pochi sanno che l’autore dei virali – e ormai copiatissimi – scatti è un giovane artista etiope-americano, Awol Erizku. Dopo aver dato vita a un fortunato Tumblr di schiette istantanee sulla vita dei giovani newyorkesi, Erizku è passato a riflettere sulla quasi totale mancanza di persone di colore nella storia dell’arte con rifacimenti di capolavori del passato, come la famosa e splendida “Ragazza con l’orecchino di bambù”.
Negli ultimi anni molti fotografi di talento provenienti da diversi paesi africani e dalla diaspora hanno catturato l’attenzione di esperti e appassionati del settore, e le mostre e gli eventi dedicati alla fotografia made in Africa si sono moltiplicati.
Anche la prestigiosa Aperture Foundation ha intitolato il numero estivo della sua rivista “Platform Africa”, dedicandolo a una ricognizione sulla recente storia della fotografia africana e sui suoi eventi fondativi e riflettendo su come la scoperta da parte dell’Occidente di grandi ritrattisti come Malick Sidibé, Seydou Keïta e Samuel Fosso abbia iniziato a mutare la rappresentazione del continente.
Per quanto interessante, “Platform Africa” ha il limite di concentrarsi sul lavoro di fotografi provenienti dall’ambito delle arti figurative, che considerano quindi la fotografia come solo uno dei possibili mezzi di espressione, trascurando i fotogiornalisti.
Per chi volesse invece farsi un’idea più completa del lavoro giornaliero dei fotografi africani ecco un elenco di profili Instagram da seguire.
Alcuni di questi fotografi partecipano anche al progetto di @everydayAfrica e perseguono efficacemente l’obbiettivo di cambiare la percezione del loro continente «uno scatto alla volta».
Nana Kofi Acquah, fotogiornalista del Ghana. Alcune sue storie illustrano grandi temi africani, come il periodo successivo all’epidemia di Ebola in Sierra Leone o la vita dei cercatori di diamanti nel piccolo villaggio di John Logan Town sperduto nella foresta nella Liberia settentrionale, con passione e vivacità. È davvero molto interessante seguire il suo diario su Instagram, con scatti dal suo progetto di lungo termine sulla cultura giovanile ghanese “Life is a beach” e momenti di vita quotidiana, raccontati in modo accattivante sia per immagini che a parole.
Hisham Abdulaziz, autore di foto sorprendenti e composte rigorosamente che utilizza solo uno smartphone per far scoprire allo spettatore il poco conosciuto Sudan.
Tom Saater, fotografo e video maker dalla Nigeria. Oltre ad alcune immagini tratte dai suoi lavori, personali o commissionati, sul suo account ci sono emozionanti ritratti e street photography.
Andrew Esiebo, nigeriano. I suoi progetti fotografici esplorano la ricchezza delle tradizioni culturali e ambientali del suo paese e i rapidi mutamenti che sta vivendo.
Sarah Waiswa, fotografa di origini ugandesi, specializzata in ritratti e foto di moda. Il suo “Stranger in a Familiar Land”, poetico racconto della condizione delle persone albine nell’Africa Sub Sahariana, è stato esposto nella scorsa edizione del festival di fotografia di Arles.
Miora Rajanoary, fotogiornalista nativa del Madagascar, impegnata a raccontare il Sud Africa attraverso progetti multimediali che riflettono sui cambiamenti del paese da prospettive personali. “I see you with my heart” è una raccolta di ritratti intimi e interviste audio a coppie miste, mentre “Before we get wild” cattura lo stile dei giovani di Johannesburg prima di iniziare la serata nei bar e nei club.
Sebastian Wanzalla, keniano, perfettamente a suo agio con molti generi diversi: natura, still life, moda, ritratti e reportage.
Ley Uwera, laureata in giornalismo usa la fotografia perché crede nell’universalità dell’immagine e perché vuole mostrare al mondo la realtà del suo paese, la Repubblica Democratica del Congo, sfidando gli stereotipi.
Brian Oteno, fotogiornalista keniano. Il suo progetto di lungo termine “KiberaStories” racconta la vita quotidiana della più grande baraccopoli di Nairobi, dove lo stesso Oteno è nato e cresciuto.
Omar Viktor Diop, senegalese, specializzato in moda e pubblicità ma soprattutto in foto d’arte. Erede diretto di Sidibé e Fosso, le sue opere riflettono sull’identità africana, sulla cultura della diaspora e sulle interazioni tra Africa e Occidente.
Marina Cotugno – CC BY-NC-SA 3.0 IT